L’Arte del Canto

Un sito amorevolmente dedicato al canto e alle sue tecniche

da Maria Luisa Carboni

 
 

Nel 1961 incontra il suo futuro marito Alvaro Casini e si sposa nel 1965. Nel 1967 nasce Riccardo e per non vivere troppo lontano da suo figlio, accetta solo scritture in Italia e mai nel periodo estivo. Il suo commento sul figlio Riccardo: il successo più bello della mia vita . Dice di sé:


“Questo per sommi capi l’inizio di una vita artistica che mi ha dato sempre molta gioia e che mi ha fatto scordare tutte le difficoltà incontrate. Forse ci è voluta anche fatica, impegno, amarezza e pericolo, ma tutte queste difficoltà mi sembra siano state ben poca cosa in confronto all’ intensità che la musica mi ha dato, all’emozione che mi ha avvinto, all’interpretazione dei personaggi nella gioia e nel dolore. Poi, quando nel 1985 pensavo fosse venuto il tempo di vivere senza la luce dei riflettori, ho avuto un’altra occasione: l’insegnamento del canto. Prima di accettare ho passato notti insonni per guardarmi dentro, per sapere se avessi la capacità di trasmettere quello che avevo imparato e donarlo senza riserve ai miei futuri allievi.

Ho cominciato ad insegnare al Conservatorio di Bari, nel 1985, in punta di piedi; dopo tre anni sono entrata in ruolo e ho chiesto la cattedra a Sassari, la città dove avevo iniziato a cantare. Questa volta il Conservatorio Luigi Cànepa esisteva davvero a differenza di quando io avevo iniziato a cantare. Dopo circa quattro anni di viaggi, ogni settimana in aereo, Roma – Alghero, sono passata al Conservatorio di Pescara dove ho insegnato per più di 12 anni.


Ho incontrato belle voci e non, ragazzi dotati e non, ma a tutti ho dato molto di me stessa contribuendo a formare elementi che oggi onorano il teatro lirico. A tutti ho comunicato la passione per questo lavoro, un contagio artistico meraviglioso al quale credo ancora oggi che sono una vecchia signora.


E’ un gran peccato che oggi non ci siano più i teatri di tradizione che erano una palestra per le giovani leve ed è un peccato che oggi il teatro lirico sia così poco considerato in Italia, a differenza di altre nazioni che sanno valorizzare i propri artisti e regalano al pubblico repertori sempre diversi e interessanti.


Questo mio Amore, iniziato a sette anni, continua a vivere dentro di me e mi accompagnerà sempre: la musica e il canto sono i punti fermi della mia vita.


Non mi stanco mai di ripetere ai miei allievi, che ancora popolano il mio studio, l’importanza della lettura musicale, della respirazione, della tecnica vocale, tecnica che non è fine a se stessa ma legata all’espressività, all’emozione, all’importanza della parola. Non basta la voce ma credo soprattutto nel cantante artista che, come un grande attore di prosa, si avvale in più della suggestione della musica per entrare nella mente e nei cuori di chi ascolta”


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